A Dubai, i proprietari di immobili hanno il diritto di sfrattare gli inquilini in determinate circostanze se desiderano occupare l’appartamento per uso proprio o per un familiare di primo grado.
Questo è disciplinato dall’Articolo 25(2)(c) della Legge sugli Affitti di Dubai, modificata con la Legge n. 33 del 2008, che consente ai proprietari di richiedere lo sfratto dell’inquilino alla fine del contratto di affitto, qualora non possiedano un’altra proprietà idonea a tale scopo.
Per avviare la procedura di sfratto, il proprietario deve inviare all’inquilino un preavviso di sfratto di 12 mesi, certificato da un notaio o inviato tramite raccomandata, specificando chiaramente le ragioni dello sfratto.
La legge stabilisce questo periodo di preavviso per garantire che l’inquilino abbia il tempo necessario per trovare una sistemazione alternativa.
Inoltre, una volta che il proprietario ha preso possesso dell’appartamento, non può affittarlo a terzi per almeno due anni se è una proprietà residenziale, o tre anni se è una proprietà commerciale.
Questa restrizione è volta a prevenire l’abuso della clausola di sfratto per uso personale. Se il proprietario viola tale restrizione affittando l’immobile entro il periodo vietato, l’ex inquilino può richiedere un risarcimento al tribunale delle controversie sugli affitti.
In sintesi, un proprietario a Dubai che intende trasferirsi nel proprio appartamento in affitto deve dare un preavviso notarile di sfratto di 12 mesi e, una volta ottenuto il possesso, astenersi dall’affittare la proprietà per due anni (per proprietà residenziali) o tre anni (per proprietà commerciali).
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